INTRODUZIONE ALLE OPERE DI PLATONE

La virtù non ha padroni :  quanto più ciascuno la onora , tanto più ne avrà A cura di L' anima é immortale !

A parte una trentina di epigrammi e il frammento di un carme in esametri , quasi certamente spuri , il corpus platonico consta di 36 scritti a carattere filosofico , che ci sono giunti distribuiti in nove tetralogie ( gruppi di quattro ) , secondo una schema tradizionalmente attribuito all'erudito Trasillo di Alessandria ( epoca dell'imperatore Tiberio ) , ma forse risalente a un periodo ancora più antico . Delle 36 opere , 34 sono dialoghi ; una , l' " Apologia di Socrate " , riporta in forma immaginaria l'autodifesa pronunciata da Socrate davanti ai giudici , mentre l'ultima consiste in una raccolta di tredici lettere . Ecco l'elenco completo delle 9 tetralogie :

1 Eutifrone 2 Apologia 3 Critone 4 Fedone

1 Cratilo 2 Teeteto 3 Sofista 4 Politico

1 Parmenide 2 Filebo 3 Simposio 4 Fedro

1 Alcibiade maggiore 2 Alcibiade minore 3 Ipparco 4 Amanti

1 Teagete 2 Carmide 3 Lachete 4 Liside

1 Eutidemo 2 Protagora 3 Gorgia 4 Menone

1 Ippia maggiore 2 Ippia minore 3 Ione 4 Menesseno

1 Clitofonte 2 Repubblica 3 Timeo 4 Crizia

Minosse 2 Leggi 3 Epinomide 4 Lettere

Nel corpus si trova anche un'appendice comprendente altri sette dialoghi ( Sul giusto , Sulla virtù , Demodoco , Sisifo , Erissia , Assioco e Alcione ) che già gli antichi ritenevano spuri , e le Definizioni , costituite da oltre 200 termini relativi a svariati ambiti culturali e certamente non attribuibili a Platone . Anche sull'autenticità di alcune opere comprese nelle tetralogie gli antichi avanzavano forti sospetti , che i moderni hanno generalmente confermato e anzi esteso ad altri scritti . In compenso si può affermare che che sono ritenuti concordemente spuri Alcibiade primo e Alcibiade secondo , Ipparco , Amanti , Teagete , Minosse , Epinomide . Delle lettere l'unica certamente autentica é la Lettera 7 , da cui sono attinte notizie biografiche riferite . Assai arduo si é prospettato il problema di ricostruire la successione cronologica di una serie così numerosa di scritti , soprattutto allo scopo di seguire la linea evolutiva del pensiero di Platone . Le vie percorse sono state essenzialmente due : 1) di carattere contenutistico 2) di carattere formale . Nel primo caso l'attenzione si é focalizzata sulla figura di Socrate , la cui importanza viene progressivamente ridimensionata man mano che il sistema platonico va assumendo una sua autonomia nei confronti dell'insegnamento del maestro , fino a scomparire quasi del tutto nelle opere del periodo più tardo ; i sostenitori del secondo metodo si sono invece rivolti più che altro a indagini sul lessico , sullo stile e sulla struttura dei dialoghi , nella convinzione che tali elementi vadano trasformandosi nel tempo e agevolino dunque la collocazione delle singole opere lungo un asse cronologico . L'unico dato certo é quello tramandatoci da Aristotele e da Diogene Laerzio , secondo cui le Leggi furono l'ultima opera scritta da Platone e pubblicata postuma da un suo discepolo . Nonostante la diversità dei criteri adoperati , le ricerche svolte in questo ambito hanno finito col dare risultati abbastanza convergenti , i quali consentono di tracciare con una certa attendibilità il seguente schema cronologico dei dialoghi sicuramente autentici , che vengono a essere raggruppati in 3 periodi :

PRIMO PERIODO : Eutifrone Apologia Critone Ione Ippia maggiore Ippia minore Lachete Liside Carmide Alcibiade maggiore Alcibiade minore Protagora Gorgia

SECONDO PERIODO : Menone Eutidemo Menesseno Cratilo Simposio Fedro RepubblicaFedone

TERZO PERIODO : Parmenide Teeteto Sofista Politico Filebo Timeo Crizia Leggi

A sottolineare il carattere relativo della partizione proposta , aggiungeremo che qualcuno propende per una suddivisione in 4 periodi e che anche in questa da noi adottata la collocazione di alcuni scritti é tutt'altro che sicura : in ogni caso , nell'esporre succintamente il contenuto dei singoli dialoghi , ci atterremo per praticità a tale schema , operando piccoli spostamenti nella successione di opere che presentino affinità di contenuto . Non é arbitrario definire " socratici " i dialoghi del primo periodo , vista la rilevanza che vi hanno sia la figura sia il pensiero del maestro di Platone . Alcuni di essi sono inoltre caratterizzati da toni polemici e apologetici , che fanno supporre ancora vicini nel tempo il processo e la condanna di Socrate : anche se non é mancato chi ha sostenuto per qualche dialogo una datazione anteriore , l'ipotesi più probabile é che Platone abbia cominciato a scrivere dopo il 399 a.C. L'Apologia di Socrate ( unico scritto in forma non dialogica ) ricostruisce il discorso pronunciato da Socrate dinanzi ai giudici , mentre il Critone descrive il suo rifiuto a un progetto di evasione predisposto dagli amici . Momento culminante del Critone é quello in cui le leggi della città esortano Socrate ad accettare la condanna a morte . Il tema tipicamente socratico del " tì estin " , cioè della ricerca volta a dare una precisa definizione dei vari concetti , accomuna una serie di dialoghi del primo gruppo : nell' Eutifrone s'indaga sulla natura della pietà religiosa , nel Lachete su quella del coraggio virile , mentre il Liside e il Carmide prendono rispettivamente in esame l'amicizia e la saggia moderazione . Di tutte queste virtù viene sottoposta a critica la nozione tradizionale , troppo formalistica , anche se non si giunge mai ( come é nello spirito del metodo socratico ) a conclusioni definitive . Problematiche di carattere estetico-letterario affrontano invece lo Ione e l' Ippia maggiore . Nel primo dialogo si afferma che la poesia non é prodotto di abilità tecnica , ma di ispirazione divina . Intitolato al celebre sofista , l' Ippia maggiore é invece dedicato alla ricerca di una definizione esaustiva dal bello , ma costituisce soprattutto un pretesto per tracciare un ritratto caricaturale del magniloquente e borioso personaggio . Questo motivo é ripreso anche nell' Ippia minore , il cui tema centrale é quello secondo il quale si compie il male pensando di compiere il bene . La polemica contro i sofisti trova un suo compiuto e coerente sviluppo nei due dialoghi intitolati ai maggiori esponenti del movimento , Protagora e Gorgia . Il Protagora vede un animato dibattito tra Socrate e alcuni dei più celebri sofisti ( Protagora , Ippia , Prodico ) . I temi affrontati sono parecchi , ma su tutti predomina quello riguardante la possibilità di insegnare la virtù come una qualsiasi scienza . Assai più aspra la polemica antisofistica del Gorgia , che vede come interlocutori , oltre a Socrate e al sofista di Lentini , anche un allievo di questi , Polo , e Callicle . Argomento del dialogo é l'uso della retorica come mezzo per la conquista e l'esercizio del potere . Col Menone si apre una fase nuova nei dialoghi platonici , giacchè nel riprendere la stessa questione affrontata nel Il Protagora ( l'insegnabilità della virtù ) , viene introdotta per la prima volta la teoria dell' anamnesi ( o reminescenza ) e comincia a prender corpo la dottrina delle idee , pur se esse non hanno ancora valore ontologico , ma puramente conoscitivo . Nel Critone e nell' Eutidemo ritornano gli attacchi contro la vacua verbosità dei cultori della retorica . Al problema del linguaggio é dedicato il Cratilo : si affronta il problema dei nomi delle cose e si arriva a dire ce essi sono l'effetto di una rielaborazione umana . Di impianto assai elaborato e complesso , il Simposio é qualcosa di più che un semplice dialogo . Costruito secondo una tecnica a " incastro " , esso consta anche di una cornice , rappresentata dal convito che il poeta tragico Agatone offre nella propria casa a un gruppo di amici per festeggiare la sua vittoria in un concorso drammatico . Dopo la cena i convitati decidono di parlare dell'amore e ciascuno espone le proprie idee , che poi verranno riprese e meglio organizzate dal discorso finale di Socrate . Al tema dell'amore é dedicato anche il Fedro , pur se una parte di esso ha come oggetto la retorica e le sue varie forme , argomento questo che ci riporta alla temperie del Gorgia , più che a quella del Simposio . All'immortalità dell'anima e al mondo delle idee é dedicato il Fedone . Esso rievoca le ultime ore di Socrate ed é perciò collocato nella prima tetralogia ma é palesemente opera composta in una fase matura del pensiero platonico . Con la serenità di chi sa che la morte é solo la liberazione dell'anima dal carcere del corpo , Socrate sviluppa la tesi dell'immortalità di essa attraverso tre argomenti , il primo basato sulla reminescenza , il secondo sulle affinità tra anima e idde , ed il terzo sulla presenza nell'anima dell'idea di vita , che esclude quella di morte . Va poi ricordato che il Fedone é il dialogo in cui Platone rivela di aver abbandonato la ricerca della vera causa nel mondo terreno , per spostare la sua indagine nel mondo ultraterreno , compiendo quella che con una felice espressione chiama " seconda navigazione " . Opera vasta e complessa , la Repubblica ci é giunta suddivisa in 10 libri , secondo una partizione quasi certamente posteriore all'autore , del cui pensiero costituisce una vera " summa " . In essa Platone si propone di delineare uno stato ideale , governato da persone che effettivamente meritino l'incarico : fondamento del sistema politico teorizzato nella Repubblica é la suddivisione dei cittadini in tre classi : governanti , guardiani e artigiani . Perchè lo stato funzioni , dice Platone , é indispensabile che ognuno si occupi di ciò che gli compete senza avanzar pretese di competere anche in altri campi . E' uno stato visto come una grande famiglia , dove tutto é di tutti : si tratta di un'utopia che Platone sapeva bene essere irrealizzabile . Le opere del terzo ed ultimo periodo sono in genere caratterizzate dal tentativo di sanare certe aporie derivanti dal rigido dualismo fra mondo sensibile e mondo intellegibile , due universi paralleli che Platone cerca in qualche modo di ricongiungere , nonchè da una spiccata attenzione verso la dialettica , la matematica e la scienza in generale . Rispetto a quelli dei periodi precedenti , gli scritti di questa terza fase , pur conservando formalmente la struttura diologica , tendono ai toni del trattato e sono caratterizzati da un uso pressochè generalizzato del metodo dialettico già delineato nel Fedro . Tra di loro strettamente legati risultano in questo senso dialoghi come Il Parmenide , Il Sofista , Il Teeteto , Il Politico e Il Filebo . Nel primo Platone descrive un colloquio tra Socrate giovanissimo e i due maggiori esponenti della scuola eleatica , Parmenide e Zenone , facendone argomento la propria dottrina delle idee : si tratta di un dialogo in cui Platone fa un'autocritica della sua dottrina stessa e delle incongruenze che essa presenta . Al problema della scienza é legato Il Teeteto , non a caso intitolato a questa figura di studioso , considerato ideatore della stereometria e della teoria dei 5 solidi . Lo stesso personaggio ritroviamo nel Sofista , i cui interlocutori ritornano in massima parte anche nel Politico . Argomento del Sofista é un attento esame della dottrina delle idee : in gioventù Platone aveva affermato che il mondo delle idee fosse un mondo stabile ( le idee erano infatti l'essere stabile ) , nel Sofista invece arriva ad ammettere che quello delle idee é un mondo mobile , dinamico . Sempre nel Sofista vi é il famoso parricidio di Parmenide , ossia Platone arriva ad ammettere il significato biunivoco dell'essere , che Parmenide non aveva afferrato : dire una penna non é un libro non vuol dire ammettere l'esistenza del non essere . Il Politico , insieme al Sofista , doveva far parte di una trilogia ( Il Sofista , il Politico , il Filosofo ) rimasta incompiuta : vi é una disquisizione sulle leggi , che non possono essere effettivamente giuste perchè non sono decretate in base ai casi particolari . Carattere etico ha la problematica dibattuta nel Filebo , in cui si discute se il bene sia da ricercarsi nel piacere o nella saggezza : Platone arriva poi a tratteggiare la famosa vita mista , costituita per metà dall'intelligenza e per metà dal piacere . Il Crizia é il dialogo del mito della città di Atlantide , città rivale di Atene dove la vita si svolgeva in modo perfetto , ma i suoi abitanti peccarono di tracotanza e furono puniti dagli dei , che fecero affondare la città . Il Timeo é il dialogo cosmologico per eccellenza : la cosmologia in esso descritta ha squarci di possente grandiosità , ma risulta nel complesso rigidamente modellata sulla dottrina delle idee : viene addirittura introdotta la figura di un Dio , il Demiurgo che cala le idee nella materia . del tutto assente é la figura di Socrate nell'ultima opera di Platone , Le leggi , dove Platone , consapevole dell'irrealizzabilità dello stato descritto nella Repubblica , delinea uno stato secondo , certo non come quello ideale , ma tuttavia realizzabile : caratteristica della costituzione di questo stato é l'assunzione dei migliori aspetti di ogni forma di governo .