È morto Gorbaciov: quel che il mainstream non vi dirà mai sul su di lui

Con la morte di Gorbaciov, se ne va l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica. A distanza di sicurezza dai due atteggiamenti opposti e complementari della celebrazione agiografica e del livore rancoroso, occorre tracciare un bilancio storico sulla sua figura. Nel profilo di Gorbaciov si condensa il senso della tragedia della fine dell’Unione Sovietica, fine che egli ha propiziato con la perestroika: bisogna avere il coraggio di dire che peggio del mondo diviso in due blocchi poteva esserci solo ciò che è venuto dopo, il mondo sotto il segno dell’imperialismo monopolare di Washington. Per questo, ciò che Gorbaciov ha fatto con la perestroika non deve essere salutato come una liberazione, ma deve anzi essere aspramente criticato come l’inizio di uno scenario ancor peggiore di quello precedente. E ciò non solo per la Russia, che ha visto calare drasticamente l’aspettativa di vita per i suoi abitanti grazie alle privatizzazioni e all’introduzione del nuovo paradigma economico. La tragedia della perestroika riguarda il mondo intero, se si considerano i nuovi rapporti di forza subentrati dopo la fine dell’Unione Sovietica, non da ultimo la riesplosione dei conflitti su scala globale.

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Di admin

Diego Fusaro