Le sinistre fucsia neoliberali, nemiche di Gramsci e amiche del capitale, confondono la nazione con il nazionalismo: combattono contro le nazioni pensando che ciò equivalga a combattere contro il nazionalismo. Ma la battaglia contro le nazioni è per l’appunto la battaglia del neoliberismo cosmopolita, che vuole livellare il mondo sotto il segno della non democratica supremazia della forma merce e dell’economia deregolamentata. Abbiamo più che mai bisogno delle nazioni, contro il nazionalismo e contro il cosmopolitismo, che sono due varianti del medesimo ordine capitalistico. Le sinistre fucsia ignorano il fatto che senza nazioni nemmeno può esservi l’internazionalismo, che è un rapporto fra nazioni solidali. Confondono l’internazionalismo col globalismo: hanno ceduto testa e cuore al globalismo, che è la sussunzione integrale del mondo sotto il capitale. Per questo la sinistra, non meno della destra, non è oggi la soluzione: è il problema.
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