Via la foto di Mussolini dal MISE: la cancel culture sbarca in Italia

Ebbene sì, la cancel culture sbarca in Italia: hanno deciso di rimuovere dal Mise la foto di Mussolini, giudicata non coerente con il presente. Si tratta del più tipico movimento di pensiero e di azione della cancel culture: giudicare il passato dal punto di vista del presente e pretendere di far valere una particolare forma di giustizia storica, quella che cancella con un colpo di spugna il passato. Se questo modo di pensare e di agire prevarrà, allora in futuro potrebbero essere abbattuti tutti i simboli e i monumenti del passato giudicati sconvenienti rispetto al nostro presente. Nella cancel culture – cancellazione della cultura più che cultura della cancellazione – si manifesta appieno il nichilismo dell’epoca tecnomorfa, quella in cui dell’essere e dei valori non resta più nulla. Bisognerebbe invece, come ricordava Nietzsche, avere un atteggiamento critico rispetto alla storia: nel caso specifico, ricordare sempre il passato, anche nei suoi errori e nei suoi orrori, per evitare che esso torni a ripetersi. Parafrasando e variando Nietzsche, viviamo oggi nel tempo della “malattia antistorica”, quella propria del tempo della “fine della storia” e della memoria, ciò che perfettamente si esprime nella dinamica generale della cancel culture come cifra dell’odierno nichilismo pantoclasta. D’altro canto, dal punto di vista della cancel culture, storicamente illegittimo è tutto ciò che sfugga e magari anche si contrapponga agli schemi del pensiero unico politicamente corretto, ossia alla grande superstruttura di santificazione del nuovo ordine del liberismo cosmopolita. Il quale dunque pretende di dominare in estensione il mondo intero e temporalmente anche il passato oltre che il presente e il futuro.

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Di admin

Diego Fusaro