“Le masse popolari in Europa non sono contro le masse popolari in Africa. Ma quelli che vogliono sfruttare l’Africa sono gli stessi che sfruttano l’Europa. Abbiamo un nemico comune”. (SANKARA)
La Destra liberista del Danaro è questo nemico in comune. E la Sinistra libertaria del Costume è la sua vile armata di legittimazione culturale. Esse, insieme, non celebrano mai africani come l’eroico patriota socialista e anti-imperialista Sankara. No. Potessero, lo ammazzerebbero ancora altre mille volte. Esse celebrano solo le deportazioni neocolonialistiche di migranti come nuovi schiavi del mondialismo. Elogiano l’africano sempre e solo come soggetto lacrimevole che fugge per mare e che deve essere accolto facendolo generosamente lavorare gratis o a prezzi da fame, per sfruttarlo al meglio, per abbassare anche i salari degli autoctoni e per colpire la classe lavoratrice nel suo complesso (autoctona e migrante, bianca e nera, maschile e femminile, europea e africana). Contro questi deportatori di esseri umani (Destra del Danaro) e contro questi stolti cantori lacrimevoli dell’immigrazionismo neocolonialistico (Sinistra del Costume), occorre elogiare e supportare incondizionatamente chi, come Sankara, in Africa e nel resto del mondo lotta contro l’imperialismo capitalistico e in difesa del proprio popolo.
Citazioni
"Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli astri, o i problemi riguardanti la generazione dell’intero universo. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia. Cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall’ignoranza, è evidente che ricercarono il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando c’era già pressoché tutto ciò che necessitava alla vita ed anche all’agiatezza ed al benessere, allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. É evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa".
(Aristotele, "Metafisica")