Con insistenza ossessiva. Giorno dopo giorno. Il lavaggio del cervello deve essere costante e senza posa. Di modo che la rieducazione avvenga senza che restino radici né tracce di ciò che vi era in passato. Dacci oggi il nostro gender quotidiano. La società svirilizzata non tollera maschi, perché essere maschi è essere maschilisti, sessisti e patriarcali. Occorre essere tutti svirilizzati, cioè pronti a subire in silenzio senza eroica resistenza gli attacchi quotidiani che i nuovi padroni della global class vorranno imporci.











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Di admin

240 pensiero su “Dacci oggi il nostro gender quotidiano”
  1. Ci pensa il governo a riempirci di islamici.Quelli se sventoli bandiera arcobaleno sul consolato te lo bruciano.

  2. Io piango talvolta e mi commuovo, se necessario, E Non me ne vergogno. Ma se mi rompono i coglioni sono diciamo “reattivo” al punto giusto. Che stronzata è questa che mette in correlazione la sensibilità, con la vigliaccheria? Forse abbiamo raschiato il fondo del barile? Mmmh, sento puzza di carenze d’idde. E me ne dispiace. PS.: Non sono gay: mi piace ancora la patatina.

  3. Non mi sembra così terribile la possibilità di lasciar l’individuo libero di crescere senza seguire modelli troppo rigidi.
    Sentire un uomo che ridicolizza un altro uomo perché sceglie di depilare il petto (a dire di alcuni manifestazione di poca virilità …. perché?!?! Magari è semplicemente una cura del proprio corpo che può perfino fare piacere alla propria donna). Oppure …. perché un uomo non può sentirsi libero di commuoversi senza sentirsi dire che è una femminuccia. Oggi ci sono modelli di maschio di cui potremmo fare sicuramente a meno e forse questo può far si che ci sia maggiore tolleranza verso l’omosessualità e anche meno violenza verso le donne.
    Tutta questa paura de gender ancora non l’ho capita. Forse non sono stati esposti gli argomenti giusti oppure forse di argomenti giusti contro il gender non ce ne sono. Un uomo od una donna sensibile non sono necessariamente soggetti che subiscono passivamente qualunque cosa.

  4. Vorrei che trattassero la politica come il calcio …tutti in piazza , tutti uniti .
    In che modo ci rendono alienati?

  5. Maschi e femmine sono diversi da un punto di vista fisico, mentale e storico-sociale.
    Questa voglia di uguaglianza (innaturale) cela una discriminazione viscida.
    Certo non bisogna eccedere, ma neppure voler a tutti i costi creare un individuo X, senza caratteristiche distintive naturali.
    Chi invoca la cancellazione delle differenze sta subendo passivamente un lavaggio del cervello.
    Questa è vera violenza.

    Allarmante.

  6. Il problema è come viene posta la questione, ed emerge da quello che scrive lei. Già partire con la solita tiritera femminista e omosessualista inficia il discorso.

  7. Forse uno pschiarra potrebbe fare qualcosa per te, ma deve essere bravissimo e devi fare presto…..

  8. Il problema principe della teoria Gender, che si sposa col femminismo che stiamo tutti ammirando oggi ormai fatto sistema, è che non vogliono esaltare le diversità, ma le vogliono appiattire, annullandole e reprimendole. Mi spiego meglio con qualche esempio, in Canada hanno passato una legge per cui sei multabile se usi, con una persona che non si ritrova nel genere, il pronome sbagliato. Se dico ad un trans, “lui è una brava persona”, e quel trans si riconosce come una lei sono multabile. Sempre in Canada, in Ontario, hanno passato una legge per cui, se tuo figlio maschio, un giorno ti venisse a casa e dicesse “mamma, sono una bambina” e tu dicessi “no, sei un bambino, ti puoi sentire una bambina, ma sei un bambino”, i servizi sociali possono toglierti il bambino, sempre per la storia della discriminazione di genere.
    Il problema è che maschio e femmina non sono categorie mentali come ce le vogliono far passare oggi, sono categorie biologiche esistenti. Se la tua ideologia fa finta che non esistano e vieta la realtà, come volevano fare col valore di pi greco, ti scolli totalmente dal mondo, nessun problema finché rimane una cosa “di pochi”, ma quando si fa sistema produce quelle aberrazioni che ti ho portato come esempi.
    Addirittura dei buontemponi sono riusciti pure a farsi pubblicare un paper gender-oriented fasullo da dei professori universitari, gender-oriented sul serio loro, che si intitola “il pene è un costrutto sociale”, lo scopo del paper scherzo era appunto dimostrare che più che una parte del corpo usata per la riproduzione il pene è, prima di tutto, un costrutto sociale. E questi professori universitari erano entusiasti come non mai e ci son cascati come pere cotte.
    Direi che motivi seri per attaccare l’attuale teoria gender ce ne sono tanti.
    Il primo è la demascolinizzazione selvaggia che vediamo dappertutto.

  9. Grazie. Spero che chi è a favore della teoria “gender ” lo legga attentamente e studi.

  10. Luisa scusami, ma non capisco bene le obiezioni che fai sull’ostracismo verso altri modelli di mascolinita’. Innanzitutto capita molto piu’ spesso che un uomo venga deriso o giudicato esteticamente orribile, perche’ peloso. Inoltre vorrei ricordarti che l’eccessiva cura del corpo, in senso estetico, lungi dall’essere un evoluzione positiva, rappresenta solo una nuova possibilita’ di consumo, ovviamente propagandata ad hoc dal sistema mediatico che ogni giorno ci bombarda con immagini di corpi muscolosi e depilati.
    Cosa molto bizzarra, dagli anni 80 in poi, i sex simbol maschili per eccellenza sono nella maggior parte dei casi omosessuali con sopracciglia sfinate, che utilizzano gli stessi stereotipi (rozzi e falsi) della seduzione femminile: culi danzanti e lingue di fuori. Come dire, in nome della parita’ dei generi, utilizziamo le stesse categorie discriminanti, superficiali e svilenti che la pornografia ha utilizzato con le donne. Quello che si cerca di propinare in questo modo, e’ un modello culturale in cui l’avvenenza e l’aspetto esteriore diventano una competenza curriculare in piu’, forse anche piu’ importante del titolo di studio. Con buona pace di mamma e papa’ che da oggi potranno, con una risatina di fierezza, osservare non piu’ le loro bambine, ma anche i figli maschi, ballare come se facessero la Lapdance in un bordello. Qui non si tratta di accettare le diversita’ ed essere tolleranti, ma di usare la propria testa e non seguire le mode del momento

  11. Guarda che quello che dici è falso. Ho vissuto in Canada per un anno e posso assicurarti che di famiglie a cui hanno tolto i figli per i motivi che citi tu non ne ho mai sentito nulla. Una cosa però è sicuramente diversa in Canada ovvero la cultura del rispetto. Entrato in classe di storia il primo giorno la professoressa ci ha consegnato un foglio da compilare tra le cui informazioni c’era anche il pronome. All’inizio l’ho trovata una cosa un po’ ridicola e strana ma poi mi sono reso conto di quanto questo potesse essere importante per altri. C’erano 2 studenti transgender nella nostra scuola. Inoltre moltissime classi c’erano cartelloni con spiegazioni riguardo a termini quali “orientamento sessuale” o “identità di genere”. Vi assicuro che iniziative come queste non vogliono “confondere i ragazzi” ma educarli alla cultura del rispetto. In Canada la popolazione non è diventata improvvisamente più omosessuale o transgender ma semplicemente più rispettosa e aperta. Ora perfino il partito Conservatore appoggia il matrimonio egualitario

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Diego Fusaro