Libri di Diego Fusaro

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano ed esponente della destra bluette neoliberale, filobancaria, filoatlantista e filoisraeliana, ha recentemente dichiarato che gli Stati Uniti d’America e l’Italia parlano la stessa lingua. A voler essere rigorosi, è l’Italia che si adopera sempre con zelo per sintonizzare la sua lingua e il suo operato con Washington, agendo immancabilmente come colonia di second’ordine. Dal 1945 ad oggi, infatti, la storia della nostra Italia è la storia della subalternità integrale a Washington, con un solo momento di rivendicata opposizione, quello di Sigonella con Bettino Craxi. Washington comanda imperiosamente, Roma obbedisce sull’attenti. E ciò vale egualmente con governi di destra e di sinistra, che anzi fanno a gara a chi più è ligio e zelante nell’assecondare i desiderata della civiltà talassocratica del dollaro. D’altro canto, l’Italia risulta attualmente occupata da più di 100 basi militari statunitensi, che rendono la nostra patria un paese a sovranità limitata, per non dire azzerata. Come se non bastasse, nei giorni scorsi, a Roma, per la celebrazione della festa dell’Indipendenza americana, è stata scattata una foto surreale, che mostra la Meloni, La Russa, Salvini e Tajani con alle loro spalle il bandierone a stelle e strisce. Un’immagine che dice più di ogni descrizione concettuale ciò che la destra attualmente rappresenta, non diversamente dalla sinistra: una forza politica atlantista e imperialista, del tutto allineata alle richieste della civiltà del dollaro. E dire che costoro hanno pure il coraggio di definirsi patrioti e sovranisti!