Dopo le divertenti polemiche dilagate in rete dopo il mio intervento sui gattini antiterrorismo di facebook, rispondo con questa foto, da amante dei gatti che da sempre sono. E non dite che Fusaro non ama i gatti.
Rousseau: «Vi piacciono i gatti?».
Boswell: «No».
Rousseau: «Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l’istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali».
Boswell: «Nemmeno una gallina, obbedisce agli ordini».
Rousseau: «Vi obbedirebbe, se sapeste farvi capire da essa. Un gatto vi capisce benissimo, ma non vi obbedisce.
[Jean Jacques Rousseau]











(Visualizzazioni 351 > oggi 1)

Di admin

6 pensiero su “E non dite che Fusaro non ama i gatti”
  1. Questo Suo post sa di involontario cedimento al marketing del fusarismo. Mi perdoni, ma è come Berlusconi che coccola un agnellino per racimolare qualche consenso vegano. Marketing politico, cioè, adesione fattuale al mainstream liberal.
    Non ne ha bisogno Prof.
    Il movimento antimoderno cui filosoficamente aderisce non ne ha bisogno.
    Come dice de Benoist, «sono stanco di una destra conservatrice e nazional-liberal che non è mai stata capace di capire di star aderendo a un sistema economico che distrugge tutto ciò che essa pretende di conservare, che mescola liberalismo economico e conservatorismo sociale, logica del profitto e appello ai valori, ordine morale reazionario e xenofobia».
    In Notre ennemi, le capital, Michéa dice la stessa cosa usando immagini diverse, ovvero che per imporsi un’economia di destra ha bisogno di una cultura di sinistra come alleato. «Il Festival di Cannes non è la maestosa negazione del Forum di Davos, ma, al contrario la sua verità filosofica conclusa». C’è insomma un’alleanza fra l’ideologia antiFa dei militanti pro-rifugiati No Border e quella liberal e manageriale che vede gli immigrati come forza lavoro a basso costo. C’è un legame fra l’impasse liberal (la ricerca illimitata del profitto che distrugge i legami sociali) e la cosiddetta «gauche sociétale» che lotta contro tutte le discriminazioni, ma non mette mai in discussione il sistema capitalista di sfruttamento (Capalbio). Anche Michéa è per un «cambiamento di paradigma» che rompa «l’immaginario progressista» così come l’opposizione-destra-sinistra, che altro non è se non la persistenza di due versanti, in apparenza opposti, dello stesso «blocco liberal».

  2. Sono d’accordo con Lei. Complimenti, è un gatto bellissimo! Un saluto e buona estate.

  3. Mi sento di condividere le riflessioni di l’ Antimoderno e quindi anche di Fusaro . Se non viene modificato il paradigma complessivo del pensare sociale non si colgono le profonde forze che piegano( e piagano) le esistenze .

  4. Fa piacere sapere che questo filosofo ama i gatti, il gatto è un animale meraviglioso, ma come i gatti Diego Fusaro sa tirare fuori le unghie quando è davvero necessario difendersi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.