Socrate

La signora von der Leyen, vestale dei mercati apatridi e sacerdotessa del verbo neoliberale senza frontiere, ha recentemente dichiarato che gli europei in massima parte vogliono il riarmo. Ha altresì esplicitato che quanti al riarmo si oppongano, di destra o di sinistra che siano, non sono pacifisti ma semplici putinisti sotto mentite spoglie. La notizia relativa a queste dichiarazioni deliranti e manicomiali si trova, ad esempio, sulle colonne del “Fatto Quotidiano”. Proviamo allora a commentare, sia pure telegraficamente, le affermazioni della vestale dei mercati apolidi. In primo luogo, ci domandiamo seriamente e senza pregiudizi su quali basi reali la signora von der Leyen dichiari programmaticamente che gli europei vogliono il riarmo, ossia il folle piano da lei proposto per propiziare soprattutto l’interesse teutonico. A nostro disdoro, ammettiamo apertamente di non disporre di dati che suffraghino la tesi della signora von der Leyen. Siamo, dunque, davvero sicuri che gli europei vogliano in massima parte il riarmo dell’Europa? Vengo ora celermente alla seconda questione, quella secondo cui chi si oppone al riarmo è ipso facto un sostenitore di Putin sotto mentite spoglie. Si tratta dell’usuale bacchetta magica dell’ideologia e della propaganda, che scredita ogni posizione critica mediante la reductio ad monstrum: sicché, secondo l’ordine discorsivo dominante, chi non vuole il riarmo e la guerra non è un sostenitore della pace, ma un perfido sostenitore occulto di Putin. Di più, secondo il discorso egemonico il solo modo per volere la pace coincide con il riarmo e con la guerra: con le parole di Orwell, la guerra è pace. E chi si oppone a questa narrazione non merita neppure di essere ascoltato, dovendo invece essere ostracizzato e demonizzato come perfido sostenitore dello zar russo. Ho citato Orwell, ma debbo precisare immediatamente che egli era un dilettante rispetto all’odierno scenario, in cui la realtà ha superato le diverse misure le peggiori fantasie distopiche orwelliane.

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