Papa Ratzinger aveva il coraggio di criticare la mondializzazione e lo sradicamento capitalistico. Papa Francesco – ci spiace ricordarlo – sta sempre più mettendosi al loro servizio. Così nel discorso di oggi, vera e propria omelia per lo ius soli: “Maria e Giuseppe, per i quali non c’era posto, sono i primi ad abbracciare colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza”. Legge del cuore (Hegel) e batticuore per l’umanità (ancora Hegel) non servono a nulla, senza considerare gli obiettivi rapporti di forza: i quali ci dicono che dare la cittadinanza a tutti è il primo passo per annichilire il concetto di cittadinanza e renderci tutti schiavi apolidi e migranti. La mondializzazione non vuole rendere cittadino chi ancora non lo è. Vuole rendere non-cittadino chi ancora lo è. Questo il punto. Insomma, l’omelia di Francesco, stavolta, sembra ispirarsi a Soros più che a Cristo.


Citazioni

“Bisogna che l’eredità della filosofia classica tedesca sia non solo inventariata, ma fatta ridiventare vita operante”. (A. Gramsci, Quaderni del carcere)


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Di admin

7 pensiero su “Discorso natalizio di Bergoglio scritto da Soros”
  1. Mi spiace Diego, ne saprai molto di Hegel o di Soros ma, a mio parere, vangelo alla mano è difficile far dire altro al messaggio di Gesù. Semmai sarà Soros ad ispirarsi al cristianesimo, impossibile il viceversa. E che Cristo sia immancabilmente dalla parte del debole è un fatto. E qui su chi sia il debole non ci sono dubbi a parte giochi di parole che possono dare la ragione a chi serve darla.

  2. Forse! Intendo dire che forse ci potrebbe essere, almeno in un campo, una affinità di vedute tra Bergoglio e George Soros, il finanziere “squalo” (così definito da Bettino Craxi).
    Però c’è un argomento che, forse, è relamente quello di un Papa più che di un qualunque becero “mondialista” o “squalo” che sia.
    E cioè che i territori, il pianeta, le terre ed i mari sono di tutti. Che tutti possono possederli, che tutti debbono poterne usufruire senza confini secondo, magari, una ipotetica volontà di Dio che potrebbe
    però essere, più semplicemente, quella degli uomini. A questo aggiungiamo un elementare volontà di misericordia aggiunta ad una visione “socialista” del mondo che vede i più fortunati intervenire a favore di quelli meno fortunati.
    Forse un Papa la vede così più che come un George Soros qualsiasi!

  3. E’ folle questo sig. Bergoglio!
    Da quando incominciò a dire: ” Chi sono io per giudicare un gay…” ma come chi sei tu! Te lo sei già dimenticato? Il Bergoglio si abbassa davanti a un gay ma s’innalza davanti alla prima lettera ai Corinzi di Paolo di Tarso che scrisse chiaramente sui gay!
    S’innalza sopra i veggenti e la Madonna postina.
    S’innalza sopra il Padre Nostro.
    S’innalza sopra i Parlamenti del mondo e gli eletti dal popolo americano.
    S’innalza persino sopra l’operato che Dio svolse nell’Eden, ricordate?
    Disse che Adamo era un meschino maschilista perché quando Dio gli chiese chi fosse stato a dirgli di mangiare il frutto proibito, Adamo rispose : ” La donna che mi ha messo a fianco mi disse di assaggiarlo!”

    E dal vangelo secondo Bergoglio questa fu la sua conclusione: ” Vedete fratelli ? Sempre colpa della compagna, povera donna!” E già, ma la storia non finiva lì come vorrebbe il Bergoglio.

    Poi, Dio andò da Eva e gli fece la stessa domanda che fece ad Adamo, Eva rispose: ” E’ stato il serpente a dirmi di mangiarlo!”

    Allora secondo la tesi bergogliana, bisogna concludere: ” Vedete fratelli ? Sempre colpa del serpente, povero diavolo!”

    Ma questo è un Papa ?

  4. Effettivamente ho sempre trovato contraddittoria la condotta attuale del Pontefice, in relazione al suo originario anticapitalismo. La capacità distruttiva della new economy l’aveva già individuata, alla fine del secolo scorso, il fisico austriaco F. Capra; lo stesso evidenziava come, il nuovo capitalismo avesse creato infelicità nel mondo occidentale ed avesse portato miseria, sfruttamento ed alienazione nel terzo mondo, cancellando tradizioni, identità ecc.. Individuava il punto di svolta in un’ecologia profonda, confidando nell’attività delle ONG. La teoria dello scienziato, a livello matematico, era suffragata dal “fisico delle reti” Al. L. Barabasi, il quale individuava, nelle reti in espansione, il modello ad invarianza di scala (scale free), ove non è più possibile fare una media, in quanto esistono pochi nodi iperconnessi e molti nodi senza connessioni che, in economia, non è altro che quanto sosteneva Marx nel Capiltale. A questo punto, non comprendo come le ONG, il Papa e alcuni “filantropi” incoraggino il mondialismo e l’economia liberale cercando di cancellare anche le identità nazionali dei Paesi più ricchi, distruggendone il ceto medio incoraggiando le reti finanziarie ad invarianza di scala. In questi giorni, proprio ascoltando il discorso del Papa, ho avuto un sospetto. Già in passato ero convinto che la new economy trovasse il suo limite nell’impoverimento generale (tutti poveri, nessuno compra) nonostante la spazzatura dei patti commerciali transoceanici; ora, non è che ONG, Papa e filantropi (vedi Soros) vogliano accelerare i tempi distruggendo quel ceto medio, che ancora esiste, nei nostri Paesi per fermare il capitalismo? Non è che riportando tutti ad un solo ed unico sottoproletariato si contrasterà, finalmente, il capitalismo mondiale? Sicuramente ma, nel frattempo, saranno tragedie, sia per noi, che per i popoli del terzo mondo.

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Diego Fusaro